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Magliano In Toscana


Lasciatevi stupire da Pitigliano: questa splendida cittadina della provincia di Grosseto posta su una rupe di tufo è una delle principali attrazioni del sud della Toscana, e non appena se ne scorge il profilo in lontananza non è difficile capire perchè. Vi aspetta un panorama unico, anche se oggettivamente non famoso come meriterebbe. Pitigliano è un borgo tutto da scoprire, grazie anche ai numerosi monumenti e musei del centro storico, che mantiene l’atmosfera di un tipico centro toscano, circondato da dintorni di rara bellezza. Ma non solo: Pitigliano porta dentro di sè una serie di testimonianze di un’importante comunità ebraica che visse qui a partire dal 1600 fino all’unità d’Italia, quando gli ebrei del luogo decisero di spostarsi verso città più grandi e ricche come Firenze e Roma. Ma il passato ebraico è rimasto, tanto che è affettuosamente soprannominata“la piccola Gerusalemme“. Oggi la comunità ebraica di Pitigliano è quasi del tutto scomparsa, ma l’antico ghetto è una delle zone del centro storico più interessanti da visitare, con le sue strette stradine e i bellissimi edifici che vi si affacciano. Infine, la posizione di Pitigliano nel cuore della Maremma fa sì che il borgo sia una meta imperdibile per chi decide di visitare questa zona d’Italia. E’ possibile sfruttarlo anche come base dove dormire, e dopo averla girata abbondantemente, godersi anche i bellissimi dintorni e attrazioni come il borgo di Magliano in Toscana o le terme di Saturnia, distanti solo 20 minuti.  Rimane uno dei borghi più stupefacenti della Maremma, sorge imponente su una rocca di tufo. Da lontano appare come un ammasso di casette costruite su una montagna, mentre man mano che ci si avvicina si viene rapiti sempre di più dalla bellezza del suo skyline, dominato dalla cattedrale dei santi Pietro e Paolo, il duomo della città.

 


Lasciatevi stupire da Pitigliano: questa splendida cittadina della provincia di Grosseto posta su una rupe di tufo è una delle principali attrazioni del sud della Toscana, e non appena se ne scorge il profilo in lontananza non è difficile capire perchè. Vi aspetta un panorama unico, anche se oggettivamente non famoso come meriterebbe. Pitigliano è un borgo tutto da scoprire, grazie anche ai numerosi monumenti e musei del centro storico, che mantiene l’atmosfera di un tipico centro toscano, circondato da dintorni di rara bellezza. Ma non solo: Pitigliano porta dentro di sè una serie di testimonianze di un’importante comunità ebraica che visse qui a partire dal 1600 fino all’unità d’Italia, quando gli ebrei del luogo decisero di spostarsi verso città più grandi e ricche come Firenze e Roma. Ma il passato ebraico è rimasto, tanto che è affettuosamente soprannominata“la piccola Gerusalemme“. Oggi la comunità ebraica di Pitigliano è quasi del tutto scomparsa, ma l’antico ghetto è una delle zone del centro storico più interessanti da visitare, con le sue strette stradine e i bellissimi edifici che vi si affacciano. Infine, la posizione di Pitigliano nel cuore della Maremma fa sì che il borgo sia una meta imperdibile per chi decide di visitare questa zona d’Italia. E’ possibile sfruttarlo anche come base dove dormire, e dopo averla girata abbondantemente, godersi anche i bellissimi dintorni e attrazioni come il borgo di Magliano in Toscana o le terme di Saturnia, distanti solo 20 minuti.  Rimane uno dei borghi più stupefacenti della Maremma, sorge imponente su una rocca di tufo. Da lontano appare come un ammasso di casette costruite su una montagna, mentre man mano che ci si avvicina si viene rapiti sempre di più dalla bellezza del suo skyline, dominato dalla cattedrale dei santi Pietro e Paolo, il duomo della città.

 

Giunti in questo luogo, gli amanti del relax potranno trascorrere una giornata all’insegna del benessere più totale, immersi in un’acqua curativa e calda nota sin dall’epoca etrusco-romana, scegliendo se venire ospitati in un hotel di lusso, se accedere ad un o dei parchi termali più grandi d’Europa, o se utilizzare le sorgenti termali gratuite delle Cascate del Mulino. Se anche voi siete incuriositi da questo luogo magico il quale da meta di un turismo di nicchia e d’elite sta diventando sempre più famoso tra la gente comune. Qui troverete tutte le informazioni necessarie, per trascorrerci soltanto una giornata o persino un’intera vacanza, circondati dalla bellezza dell’entroterra maremmano, fatto di dolci colline, campi di girasoli, sterminati vigneti, e tradizioni secolari.

Ancora una volta a sud della Toscana in quel meraviglioso territorio conosciuto come “Maremma” troviamo Le Cascatelle, queste sono tra le più belle Terme Libere  in Toscana  e  sono tra le tappe considerate  imperdibili durante una vacanza in Maremma.

Si trovano a metà strada tra Montemerano (uno dei borghi più Belli d’Italia) e Saturnia (il borgo che dona il nome alle Terme). uno dei luoghi più belli e particolari al mondo “Le Cascatelle” di Saturnia. Le Cascatelle, o Cascate del Mulino, sono una cascata di acqua solfurea a 37°C che sovrasta una piccola distesa di piscine naturali nelle quali è possibile concedersi un bel bagno rigenerante, cullati dallo scorrere dell’acqua. Le acque termali delle Cascatelle di Saturnia sono solfuree e ricchissime di proprietà benefiche, sono particolarmente indicate nel trattamento di patologie dermatologiche, respiratorie e circolatorie. Alle Cascatelle tutto è da fiaba… i densi vapori che si alzano dall’acqua, le piscine naturali scavate dalla cascata nella roccia calcarea, il panorama maremmano fatto di dolci colline e campagne coltivate e, di notte, quell’atmosfera intima e tranquilla, le piscine illuminate dalla luna ed il silenzio della campagna, un’esperienza sicuramente da provare!

Di solito si diffida sempre da chi promette “mare e monti”, ma l’Isola d’Elba è un’eccezione, lei fa sul serio: le promesse le mantiene! Distese di mare blu e azzurro cielo, colline verdeggianti, montagne con boschi di castagni lì dal medioevo, L’Elba accontenta davvero tutti e forse è proprio per questa sua particolarità che è una delle mete turistiche estive più ambite d’Italia: riesce ad unire la bellezza della costa e del mare alla possibilità di esplorare l’entroterra montuoso.

Abitata già in epoca preistorica e conosciuta e ambita da molti per le sue importanti miniere di ferro , venne chiamata prima“Aethalia” dai Greci e poi “Ilva” dai Romani che oltre ad ereditare l’industria siderurgica, valorizzarono i giacimenti di granito, scoprirono i fanghi curativi delle Terme di San Giovanni ed intuiscono quanto eccellenti siano i suoi vini, non a caso Plinio il Vecchio la chiamava “l’Isola del vino buono”. Nel periodo medievale fu dominata dai Pisani, seguirono gli Appiani e i Medici, quest’ultimi lasciarono in regalo all’Elba le imponenti Fortezze Medicee di Cosmopoli, l’odierna Portoferraio. Non dimentichiamoci poi degli spagnoli che nel XVII sec. eressero la Fortezza di San Giacomo a Porto Azzurro e il Forte Focardo a Capoliveri.

Ma i sopra citati non furono gli unici a mettere occhio su questo posto così peculiare, si potrebbe quasi affermare che l’intera Europa abbia lasciato il segno su questa meravigliosa Isola.

Il passaggio di culture diverse lo possiamo vedere tutt’oggi anche in alcuni dei piatti tipici dell’Isola d’Elba, ne sono esempio lampante lo stoccafisso all’elbana, il gaspaccio e la schiaccia briaca, piatti di origine ibero-moresca. Nell’Isola Imperiale (Napoleone la scelse per il suo esilio e il suo passaggio ha lasciato impronte incancellabili) sono state fatte scoperte archeologiche di inestimabile valore, alcune delle quali è possibile ammirare al Museo Archeologico della Linguella di Portoferraio. Se la storia è il vostro forte non potete non andare a vedere le necropoli etrusche, la Villa Romana delle Grotte, o camminare negli stessi corridori che percorreva giornalmente Bonaparte nelle sue due residenze, Villa dei Mulini e Villa San Martino. 

Le spiagge dell’Isola d’Elba si distinguono per la loro incredibile bellezza , in grado di accontentare davvero tutti i gusti. Abbiamo lunghi arenili di sabbia dorata o bianca come Lacona, Marina di Campo, Cavoli e Fetovaiaspiagge di sassi bianchi che creano incredibili sfumature con l’azzurro del mare come le Ghiaie, Capo Bianco e Sansone (quest’ultima entrata nella classifica delle 10 spiagge più belle d’Italia) e per finire le spiagge delle miniere caratterizzate da sabbia scura scintillante e ciottoli dalle incredibili sfumature nere come Norsi, Cala Seregola, Topinetti e le Tombe . A tutto questo si aggiungono le deliziose calette sparse per tutta la costa, raggiungibili via mare ma anche via terra tramite sentieri spesso immersi nella macchia mediterranea. 

Nella parte sudorientale dell’Isola d’Elba, e più precisamente a Capoliveri, troviamo il Monte Calamita, nome che deriva dalla magnetite, il minerale di ferro di cui sono ricche le miniere locali. Grazie alla straordinaria quantità e varietà mineralogica che caratterizza questo luogo (oltre alla magnetite, all’ematite, alla limonite ed alla pirite, è ricca di azzurrite, malachite, crisocolla, calcite, aragonite e granati) l’intera zona è diventata patrimonio dell’UNESCO ed essendo una delle aree più selvagge e suggestive di tutta l’Isola, con grandi spiagge assolate e lunghi sentieri panoramici, è anche una delle zone più amate dai turisti e non. Da non perdere la visita guidata alle miniere del Vallone e a quelle sotterranee del Ginevro, esperienza da fare almeno una volta nella vita. Se da una parte abbiamo il ferro, dall’altra c’è il granito del Monte Capanne che con i suoi 1.019 metri si aggiudica il titolo di monte più alto dell’Isola d’Elba e dell’intera provincia di Livorno. La sua vetta è raggiungibile tramite un sentiero (non proprio per tutti) oppure con la comodità di una cabinovia. Nei giorni di cielo limpido potete vedere le forme dell’intera Elba, Pianosa, Capraia, Montecristo, Gorgona ed anche la Corsica. Il panorama che si osserva da lassù non è descrivibile da quanto è bello.

 

 

 

 

 

 

Orbetello è un meraviglioso comune della toscana. La sua posizione è altrettanto particolare in quanto si trova raccolta sulla sottile lingua di terra che si protende verso il Monte Argentario, in mezzo alla laguna a cui dà il nome. Anticamente era popolata dagli Etruschi, di cui sono ancora visibili le testimonianze nelle mura, e nel corso dei secoli fu anche un antico porto fortificato dallo Stato dei Presidi. A proposito di quest’ultimo periodo, in località Saline si trovano una delle fortificazioni spagnole, il Forte delle Saline, e un altro edificio della stessa epoca, conosciuto con il nome di Casale Spagnolo.

La laguna di Orbetello, un’importante oasi WWF, è delimitata verso il mare da due strisce di sabbia dette “tomboli”: il Tombolo della Feniglia ed il Tombolo della Giannella. La Feniglia è una zona sabbiosa lunga 6 km, compresa tra la collina di Ansedonia ad est ed il Monte Argentario a ovest. La Giannella, anch’essa lunga 6 km, invece va dal Monte Argentario fino alla foce del fiume Albegna.

Il paese di Orbetello, dalla particolarissima forma a scafo o a mandorla, è poi collegato al cuore del Monte Argentario da una diga artificiale costruita nel 1841. Tramite questa diga è possibile raggiungere le destinazioni di Porto Ercole e Porto Santo Stefano.

Visitando il centro storico si possono apprezzare molti monumenti antichi, come la cinta muraria che circonda tutta la città.
I bastioni sono di origine etrusca e sono stati rinforzati nel XVI secolo, quando gli spagnoli li completarono con l’apertura delle imponenti porte e la costruzione della fortezza.
Notevole è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la cui limpida facciata è ingentilita da un bel rosone, a cui, secondo alcuni, si potrebbe far risalire addirittura il nome della città.
Il rosone infatti avrebbe fatto pensare a quello del Duomo di Orvieto, facendo così ribattezzare la cittadina lagunare Orvietello, ossia piccola Orvieto. Simbolo di questo piccolo comune è sicuramente il mulino spagnolo, posto al centro delle calme acque lagunari e dal fascino discreto.

Una volta qui, vale certamente la pena esplorare i dintorni del paese, pieni di luoghi caratteristici e pieni di fascino, come il delizioso porto di Talamone, un pittoresco e solitario borgo di pescatori. Raccolto su un promontorio roccioso intorno a una rocca del XV secolo si godono suggestivi scorci panoramici sulla costa tirrenica e sulle isole, in particolare l’Isola del Giglio. Le origini di Talamone sono antichissime, sono state ritrovate punte di lancia risalenti al Neolitico, ed Etruschi e Romani scelsero questo promontorio per costruirvi un abitato. La rocca di Talamone ha la forma di un quadrato, come un grande maschio, rinforzato sugli angoli verso il mare da tre torrette e nell’angolo interno da una più alta e massiccia, con funzioni di torre d’avvistamento.

Di grande importanza è il parco archeologico di Ansedonia, sul cui territorio sono stati rinvenuti resti archeologici della città di Cosa, importante colonia romana del III secolo a.C.
Sulla riva che bagna questo piccolo promontorio si trova inoltre la Tagliata Etrusca, un canale aperto nel vivo della roccia, vicino a cui è visitabile anche il cosiddetto Spacco della Regina, una profonda caverna dove è possibile addentrarsi e scoprire un affascinante e misterioso luogo dal sapore mitologico.

 

Scarlino è un piccolo e delizioso borgo medievale arroccato sul Monte d’Alma. Nel XIII secolo, probabilmente nel 1240, fu tra i primi paesi della Maremma ad organizzarsi come libero comune. Il paese è dominato dalla Rocca pisana del XIII° (assolutamente da visitare) davanti alla quale si trova un parco archeologico che ha restituito reperti che partono dalla tarda età del bronzo (secoli XII – X a.C.). Tutti i reperti rinvenuti negli scavi possono essere ammirati nel Centro di Documentazione del Territorio che si trova nel palazzo comunale tra cui anche il tesoro di Scarlino, ovvero il vaso di terracotta contenente 100 fiorini d’oro provenienti da sette zecche diverse.

Dalla Rocca partono anche le mura, che inglobando tutto l’abitato, hanno mantenuto intatto il fascino tipico dei borghi medievali fatti di vicoli, stradine e porte d’accesso che a Scarlino sono tre e precisamente: Porta della Fonte, Porta Scabris e Porta a Mare.

Scarlino ha anche un moderno porto turistico (lo scalo era utilizzato già in epoca romana), il mare infatti è distante appena 7 km (circa) dal borgo, e ricordiamo che lungo i 13 km di costa scarlinese troverete anche la spiaggia di Cala Violina, una delle più belle della Maremma.

La Piccola Perla dell’arcipelago Toscano…ll suo nome deriva dal giglio marino, una pianta che cresce sulle sue scogliere, e che simboleggia la purezza e la bellezza dell’isola. Le isole sono da sempre considerate  luoghi particolari, dove è più semplice farsi prendere dall’idea di trovarsi in un mondo più̀ piccolo, affascinante e ricco di sorprese. L’Isola del Giglio è uno di questi luoghi speciali, dove anche percorrere un sentiero ti fa sentire un’aria diversa, profumata di mare e di fiori…

L’isola del Giglio è conosciuta  ovunque per le sue bellezze naturali, e sopratutto per il colore del suo mare cristallino simile allo smeraldo, dai tanti fondali ricchi e pescosi. Questi fanno da cornice ad un territorio per il 90% ancora selvaggio dove la bassa macchia mediterranea regna ancora con i suoi colori e profumi. Bellissime spiagge sabbiose come Cannelle ed Arenella e calette isolate, presenti antichi sentieri immersi in una natura ricchissima di panorami mozzafiato, L’isola possiede un pittoresco Porto e sulle alture anche un  suggestivo borgo medievale di Giglio Castello. Luoghi  che fanno dell’Isola del Giglio un tesoro tutto da scoprire.

È la meta ideale per tutti coloro che amano un rapporto genuino con la natura ed il rustico ambiente paesano, il mare, le passeggiate, il birdwatching, i minerali e l’affascinante mondo sottomarino. La piccola Isola del Giglio è situata al centro del Mar Tirreno, a sole 11 miglia dal promontorio dell’Argentario. Con i suoi 21 kmq l’isola del Giglio risulta seconda per grandezza tra le isole dell’Arcipelago Toscano e conta circa 1500 abitanti principalmente raggruppati  in due località vicine: Giglio Porto e Giglio Castello. L’isola del Giglio si sviluppa su una superficie di circa 21 kmq, per una lunghezza di 8,3 km. e una larghezza di 4,7 km. Fatta eccezione per il promontorio del Franco (caratterizzato da calcari cavernosi triassici e quarziti del paleozoico), l’Isola del Giglio è costituita quasi esclusivamente da  granito, ed  ha  natura  prevalentemente montuosa. La sua dorsale raggiunge il punto massimo nel Poggio della Pagana a 498 metri sul livello del mare da dove si gode un panorama mozzafiato sull’arcipelago toscano. Gran parte dell’Isola del Giglio è ricoperta dalle piante tipiche della macchia mediterranea. Una bellissima pineta, si trova su un promontorio a nord di Giglio Castello intorno al Vecchio Faro. Nel paesaggio spiccano dei piccoli vigneti a picco sul mare dove viene coltivato il tipico vino Ansonco dell’isola. Il territorio invita ad avventurarsi per i numerosi sentieri, alcuni dei quali erano una volta mulattiere usati per raggiungere gli altri paesi e i campi (vecchi terrazzamenti, un tempo ben coltivati, oggi coperti dalla macchia mediterranea). Le escursioni al Giglio sono particolarmente indicate nella primavera e in autunno grazie alla mitezza del clima. Inoltre, durante le giornate primaverile l’isola esplode di colori e di profumi

Spiagge e calette del Monte Argentario

Cartina delle spiagge dell'Argentario

L’Argentario è un grosso panettone di pietra che “precipita” in mare con scogliere altissime.

Calette rocciose che custodiscono spiaggette nascoste, facilmente accessibili via mare ma, con un po’ di buona volontà e buone gambe, si possono raggiungere anche dalla terraferma.

Dalla Giannella a Porto Santo Stefano ci sono spiagge alla portata di tutti, bambini compresi. Poi gli accessi diventano più impegnativi. Portatevi lo stretto necessario, magari in uno zainetto e non dimenticate l’occorrente per fare snorkeling.

Siete venuti qui per questo no?  Allora andiamo!

 

Seguendo la cartina: 1 e 20 – Giannella e Feniglia non fanno parte del Monte Argentario vero e proprio ma sono i due tomboli che lo uniscono alla terraferma. La loro descrizione dettagliata la trovate in questa stessa sezione del sito.

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2 – I bagni di Domiziano

È la prima spiaggia che incontrerete lasciando la Giannella. Così chiamata per la vicinanza di Villa Domizia, antica villa di epoca romana di cui restano visibili le rovine subito dietro la punta sulla sinistra. Per quelli del luogo è la spiaggia Gerini! ( per via dei marchesi Gerini ex proprietari della casa che sorge nei pressi) Anche se dalla strada non è visibile, ci si accede facilmente percorrendo a piedi un breve viottolo. Piccola spiaggia libera sabbiosa e acqua bassa. Unico punto dolente il parcheggio, piccolissimo a bordo strada. E’ una spiaggia da “mattino presto”.

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3 – LaSoda

Ci si accede direttamente dalla provinciale. Ha un piccolo molo di attracco, un tratto di spiaggia libera e uno stabilimento balneare con annesso un ristorante. Piccoli ciottoli e acqua cristallina. Buona base per i sub alle prime armi.

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4 – Pozzarello

Anche questa spiaggia ha l’accesso direttamente dalla provinciale. Un molo d’attracco e uno stabilimento balneare con annesso  il ristorante. Ciottoli e sabbia. Luogo molto riparato dai venti e mare quasi sempre calmo e limpido.

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5 – La Bionda

In fondo al Pozzarello inizia la galleria dell’ex ferrovia dell’Argentario. Percorsi 200 metri, alla fine dei tre tunnel, troverete questa graziosa spiaggetta di ciottoli e sabbia. La barriera di scogli fa sì che qui il mare sia sempre calmo. L’accesso alla galleria, che sbuca al porto di Porto Santo Stefano, è consentito alle auto solo d’inverno. Potrete parcheggiare al Pozzarello o a Porto Santo Stefano facendovi una bella passeggiata a piedi.

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6 – La Cantoniera

Ci arriverete proseguendo per il tracciato della ex ferrovia. Sabbia e piccoli ciottoli. C’è un noleggio di lettini e ombrelloni. E’ facilmente raggiungibile a piedi da Porto Santo Stefano e quindi molto frequentata.

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7 – Il Moletto

Si trova alla fine della via del Molo di Porto Santo Stefano. La spiaggia è molto piccola e occupata per metà da un stabilimento balneare. Sabbia, scogli e per gli sportivi un “campo” di pallanuoto.

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8 – La Caletta

Prende il nome dall’hotel alle sue spalle. Come “Il Moletto” ha l’accesso dal paese. Quì troverete uno stabilimento balneare, il ristorante con terrazza sul mare e un diving center con guide per l’osservazione dei cavallucci marini.

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9 – La Cacciarella

Uscite da Porto Santo Stefano e imboccate la strada panoramica. Superata la Torre di Lividonia si arriva alla spiaggia:  piccolissima, formata da sabbia e posizionata tra due scogliere. Non ci sono stabilimenti balneari. Non è per chi ha bambini piccoliOttima base per lo snorkeling, qui i fondali sono bellissimi. Si può raggiungere da due accessi, uno più facile, dopo villa Miragiglio, che porta al mare in 20 minuti percorrendo un sentiero che costeggia la bassa macchia mediterranea, l’altro, dopo circa 500 metri, più breve ma molto più ripido e impegnativo. Sulla scogliera a est si trova la Grotta del Turco, l’ingresso è un po’ nascosto, ma l’interno della grotta è molto ampio. Una leggenda locale racconta che qui riuscirono a nascondersi dei pescatori santostefanesi con tutta la barca, scampando così alla cattura dei pirati saraceni che dopo un lungo inseguimento videro sparire i pescatori tra gli scogli e non riuscirono ad individuare l’accesso della grotta.
Qui, su un fondale di 15 metri, è stata posta la statua del Cristo Redentore, segnalata da una targa affissa sugli scogli in superficie.

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10 – Cala Grande

Proseguite per la panoramica. Dopo Curva Buozzi la potrete ammirare dall’alto. E’ la cala più frequentata dalle imbarcazioni perché molto riparata. L’accesso lo troverete a metà del rettilineo successivo, dove un sentiero scende in modo abbastanza ripido. E’ lungo circa 500 metri e dopo i primi 100 metri si passa su quello che era un antico fosso detto del Cauto. Dopo aver attraversato la macchia composta di lecci ad alto fusto comincerete a scorgere le limpide acque di questa cala. Il percorso non è molto impegnativo, ma non adatto a chi ha bambini piccoli. Sono tre le spiagge di questa cala e sono composte da ciottoli. Il fondale è ottimo per fare snorkeling. Non ci sono stabilimenti balneari.

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11 – Cala del Gesso

Per raggiungerla riprendete la strada panoramica fino ad arrivare al km 5.9 subito dopo Cala Moresca (che non ho menzionato perché ha l’accesso privato o raggiungibile via mare). Sulla destra imboccate la via dei Pionieri. Al termine della discesa troverete un cancello con passaggio pedonale, scendete sul sentiero asfaltato che termina con una breve ma ripida scalinata. Scarpe comode! Il percorso è faticoso, ma Cala del Gesso è una delle cale più belle dell’Argentario. La spiaggia è formata da ciottoli molto piccoli e levigati. Di fronte c’è l’isolotto dell’Argentarola, una delle mete preferite dai sub grazie alla presenza di una grotta sommersa ricca di stalattiti e stalagmiti.

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12 – Cala del Bove

Si trova circa un chilometro più avanti di Cala del Gesso. Il sentiero che porta al mare è lungo circa 700 metri e poco agibile. La cala non ha spiaggia ma solo scogli anche se molto levigati. Sconsigliata a chi ha bambini. Perfetta per fare snorkeling e per chi vuole godersi il mare cristallino in pace: poco frequentata rispetto alle altre cale.

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13 – Cala Piccola

Per raggiungerla seguite le indicazioni per l’Hotel Torre di Cala Piccola. È una piccola spiaggia di ciottoli. L’accesso allo stabilimento balneare è riservato ai clienti dell’Hotel ed ai soci del Consorzio di Cala Piccola. Qualche centinaio di metri al largo, di fronte alla spiaggia, c’è lo “scoglio del corallo”, una secca che da un fondale di circa 45 metri risale fin quasi in superficie. E’uno dei punti di immersione tra i più belli dell’Argentario.

Dopo Cala Piccola si trovano altre spiaggette bellissime ma, ahimè, raggiungibili solo via mare:
Capo d’Uomo, l’Acqua Appesa, Cala dell’Olio, i Sassi Verdi.

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14 – Mar Morto

Arrivati alla “Maddalena” imboccate la strada a sinistra. Il tratto in discesa che conduce qui è veramente fantastico, un panorama mozzafiato. Continuate per altri 4 chilometri circa. Sulla destra troverete un sentiero pedonale che conduce agevolmente al mare attraverso la macchia bassa. Il nome Mar Morto deriva dalla piscina naturale creata dalla barriera naturale degli scogli dove il mare è sempre calmo. Da questa parte della costa il sole picchia ancora più forte! Attrezzatevi, soprattutto se avete bambini. Non ci sono stabilimenti, solo da poco tempo c’è un noleggio di ombrelloni. Sulla destra si trova l’Isola Rossa che la ripara dai venti.
A metà della baia, sul costone di roccia, sgorga una sorgente d’acqua dolce ricca di ferro e minerali.

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15 – Le Cannelle

Proseguite per un altro chilometro circa, arriverete a un cancello automatico al lato del quale c’è il passaggio pedonale, dopo 150 metri di comoda camminata arriverete alla spiaggia di ciottoli. Sul lato sinistro della baia c’è la torre spagnola delle Cannelle oggi completamente restaurata ma non visitabile poiché residenza privata. C’è uno stabilimento balneare ma accessibile ai soli soci del residence. Camminando sugli scogli, sulla destra, arriverete a un tratto di mare incontaminato habitat di molte creature marine. Mai dimenticherò la farfalla di mare a pochi centimetri dal mio naso!
Proseguendo sugli scogli ritornerete al Mar Morto, non se avete bambini piccoli!

Anche in questo tratto di litorale ci sono spiagge raggiungibili solo via mare:
La Ciana, Cala Piazzoni, Le Filicaie.

Fino a qualche anno fa la strada panoramica, pur diventando sterrata, continuava, permettendo il periplo dell’Argentario. Ora, subito dopo le Cannelle, una frana ne impedisce il passaggio. Le prossime spiagge descritte sono raggiungibili da Porto Ercole e quindi ve le racconto al contrario!

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19 – Le Viste (da poco “Riva del Marchese”)

Lasciate l’abitato di Porto Ercole, dopo la curva a gomito,  in cima alla salita sulla sinistra troverete un piccolo bar ristoro. Lasciate qui l’auto e incamminatevi per il sentiero che scende per 200 metri. La spiaggia è di sabbia e scogli. Una parte è libera e una attrezzata con lettini e ombrelloni sul prato (Riva del Marchese). Proprio di fronte a voi l’Isolotto a forma di tartaruga, facilmente raggiungibile dai bravi nuotatori. Sovrasta la spiaggia la poderosa Rocca Spagnola.

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18 – La spiaggia lunga

Proseguite sulla panoramica, in 10 minuti arriverete al bivio per Forte Stella. Proprio di fronte troverete l’imbocco del sentiero molto ripido che conduce alla spiaggia. A metà percorso non potrete fare a meno di fermarvi per ammirare il paesaggio sottostante, oltre che per riprendere fiato! Spiaggia di ciottoli e ben riparata dalle brezze estive. Per chi non vuole affrontare la discesa c’è un servizio barca da Porto Ercole a qui. Ma a piedi è tutta un’altra cosa! Sovrasta la spiaggia il magico Forte Stella.

17 – Lo Sbarcatello

A soli 50 metri dal sentiero per la spiaggia lunga c’è l’ingresso al comprensorio dello Sbarcatello. Lasciate l’auto e proseguite a piedi dal passaggio pedonale. Acqua limpida e fondo sassoso. 

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16 – L’acqua dolce

L’ultimo tratto della panoramica scende in picchiata: a destra l’ingresso dell’Hotel “Il Pellicano”, a sinistra il sentiero che porta all’acqua dolce. Lasciate l’auto nel parcheggio e dopo 200 metri troverete la spiaggia di sabbia e ciottoli.
Tenete presente che da questa parte dell’Argentario il sole d’estate cala dietro il monte prima che altrove. Alle 18 già non arriva più!

Fonte: https://www.invacanzaallargentario.it/spiagge-calette-monte-argentario/

Maremma escursioni motonave caletta
Maremma escursioni Giannutr motonave

Maremma escursioni Giannutr motonave

Giannutri è un’isola affascinante e speciale. Fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, è grande appena 500 metri in larghezza e 5 chilometri in lunghezza, in inverno è abitata da circa una ventina di persone che si godono la vita solitaria in questo piccolo paradiso. Non ci sono automobili nè strade asfaltate, ci si muove solo a piedi. Cosa fare a Giannutri? A Giannutri il fascino della natura prende il sopravvento: la bellezza dei suoi fondali ricchi di biodiversità e il mare cristallino ne fanno un paradiso per gli amanti della subacquea e dello snorkeling, vi suggeriamo di noleggiare una barca per godere pienamente questo mare merviglioso. Gli appassionati del trekking invece potranno camminare su percorsi che attraversano distese di fitta macchia mediterranea, resti di epoca romana e scenari naturali incantevoli fino a raggiungere Monte Mario e Poggio di Capel Rosso, quest’ultimo è il punto più alto dell’isola (88 mt sul livello del mare) da cui si gode un panorama strepitoso. L’isola offre notevoli spunti di interesse anche per la pratica del birdwatching.

La costa è rocciosa con ripide scogliere, grotte marine e due piccole spiagge di ghiaia: Cala Maestra e Cala Spalmatoio che sono anche gli unici due punti di approdo. Non ci sono spiagge di sabbia, per chi non è pratico quindi sono consigliabili le scarpe da mare. Non ci sono stabilimenti balneari, qui la natura la fa da padrona.Altra attrattiva dell’isola sono i resti di una sontuosa villa romana edificata tra il I e il II secolo d.C. dalla famiglia dei Domizi Enobarbi a cui apparteneva l’imperatore Nerone.  Nella piazzetta di Cala Spalmatoio è presente un negozio di generi alimentari e un bar con toilette pubblica.

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