Alberese

Alberese,  Parco dell’Uccellina, Il Parco della Maremma

Gia’ ci siamo espressi in più occasioni su quanto sia avvincente poter trascorrere un periodo, pur breve, in terra maremmana. Un territorio dagli scorci panoramici e dai lineamenti pittoreschi. Mare e natura come ingredienti per la ricerca del benessere personale e della felicità interiore. In questa meravigliosa cornice naturale e’ possibile decidere di alternare il relax in spiaggia ad attività all’aria aperta per andare alla scoperta del Parco Naturale della Maremma. Il Parco della Maremma, conosciuto anche con il nome Parco Regionale dell’Uccellina, è delimitato dai Monti dell’Uccellina, una catena di sinuose colline parallele alla costa e rivestita di macchia mediterranea. Escursioni a cavallo, un po’ di sano trekking con qualche sosta di birdwatching sono l’ideale attività per riuscire a viversi con pienezza la natura della Maremma per lunghi tratti ancora selvaggia ed incontaminata. Spazi illimitati, tanto verde, fantastiche ricette della tradizione toscana da degustare, accoglienti agriturismi dove soggiornare: questo è il Parco della Maremma!

Come si visita il parco della maremma

Per entrare nei percorsi: (itinerari Parco) è necessario acquistare il biglietto d’ingresso.
Per gruppi: (uguali o superiori alle 20 unità) è previsto obbligo di prenotazione.
Per tutti i clienti: provvediamo noi alle necessarie prenotazioni ingresso Parco e, su richiesta,  possiamo altresì provvedere all’acquisto dei biglietti ingresso Parco.

Per i Gruppi: (uguali o superiori alle 20 unità ) l’area centrale del Parco, (tutti gli itinerari che prevedono inizio da loc. Pratini,) è fruibile esclusivamente con servizio guida ambientale. Durante il periodo estivo (che generalmente va dal 15 giugno al 15 settembre) è in vigore una particolare regolamentazione di visita per prevenire il rischio di incendi boschivi. In tale periodo (estivo) alcuni itinerari sono chiusi, altri sono fruibili esclusivamente in particolari fasce orarie ed esclusivamente  con obbligo di servizio guida.

 

Come comportarsi nel parco

  • Rimanere sui sentieri indicati

E’ vietato accendere fuochi e introdurre animali domestici, anche se al guinzaglio. La loro presenza può essere fonte di disturbo, diretta o indiretta, per molte specie di fauna selvatica. Alcune patologie “fisiologicamente” presenti nelle popolazioni selvatiche possono inoltre essere trasmesse al cane mediante escreti eventualmente presenti sul terreno o sulla vegetazione.

  • Non disturbare gli animali selvatici e non dar loro cibo.

Questa pratica può provocare la trasmissione di patologie, creare dipendenza di alcuni individui dall’uomo e interferire nei cuccioli con il processo di apprendimento che li rende in grado di procacciarsi il cibo autonomamente. Per l’uomo esiste inoltre il concreto pericolo di ricevere morsi (anche involontari) con conseguenti lacerazioni di diversa entità e possibile trasmissione di patologie..

  • Non lasciare rifiuti,rispettare le piante,gli animali e l’ambiente,evitare rumori molesti.  

Una caratteristica del Parco è la presenza di un’ambiente agricolo fiorente con campi coltivati, vigneti, frutteti, oliveti e ampie praterie che fanno da cornice alle colline boscate, alla pineta e alle zone palustri che si estendono a destra e a sinistra del tratto finale del fiume Ombrone. Tra le falesie calcaree e la pineta, nella zona che va dallo Scoglietto e arriva sino a Collelungo, si snodano ampie praterie come la Piana dei Cavalleggeri e la Piana delle Caprarecce e grandi prati costeggiano la strada che porta a Marina di Alberese dove pascolano brade le mandrie di vacche maremmane. Tanti sono gli itinerari suggeriti per immergersi nel verde di questo paradiso e vivere momenti indimenticabili a contatto con la flora (come lecci, ginestre, alloro, mirto, sughere, pini) e la fauna tipica (cinghiali, volpi, daini, caprioli) così come non dimenticato che la Maremma è rappresentata, in particolare modo, dal Buttero, questi sono i pastori a cavallo, o anche i mandriani, tipici della Maremma Toscana e Laziale. I butteri non sapevano davvero cosa fosse la paura, ma conoscevano benissimo la macchia. Non avevano timore di trascorrere la loro vita nella solitudine e negli intrichi delle scopaie, in sella all’inseparabile cavallo di Razza maremmana. I butteri convogliavano le mandrie verso i recinti, catturavano le bestie con il laccio, si incaricavano di marcare i bovini, di scrinare i cavalli, di domarli. La sera si riunivano tutti insieme intorno al fuoco per mangiare la polenta (o altri piatti poveri maremmani come l’acquacotta) e organizzarsi per il lavoro del giorno seguente.

La maremma toscana: Puro incanto, colori nitidi e contorni netti. E da qualche parte un borgo sulle colline che ti fa brillare gli occhi, come i riflessi del sole sulla finissima sabbia delle sue spiagge.

 

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